martedì 19 giugno 2007

Quando la febbre dice STOP

Da un paio di giorni sono costretto a letto da una fastidiosa tonsillite, con febbre alta e spossatezza generale...
Oggi mi sento un po' meglio e vorrei scambiare due chiacchere con mio cugino andrea e con voi lettori...
Rompere i ritmi della vita quotidiana, gli orari assillanti, le cose da fare per forza...
Mi sembra di stare in un limbo dove il tempo si è fermato, o meglio viene scandito da eventi diversi; la sveglia che mi ricorda di prendere l'antibiotico, la campana che rintocca mezzogiorno...
Una vita riscoperta tra le mura domestiche che non mi vedono mai in queste ore del giorno, tutto mi sembra luminoso e nuovo.

Sento nel tuo post tanta nostalgia, caro cugino e le cose che scrivi mi danno da pensare. La gente che non si saluta, mi ricorda Milano dove ho trascorso ben 7 anni della mia vita e sicuramente la cosa che mi è mancata di più è stato proprio il contatto umano. Una indifferenza generale che gelava il sangue e dava ad ogni azione un sapore amaro. Infatti non sono riuscito a mantenere alcun contatto con i cosiddetti amici del capoluogo lombardo. I primi anni chiamavo per Natale o d'estate, poi ho capito che facevano perfino fatica a ricordarsi il mio nome, quindi li ho sollevati anche da questo imbarazzo, non chiamando più. Ci ho messo un po' per capire che quegli anni erano un capitolo chiuso, ma devo dire che l'ottusità delle persone mi ha aiutato molto a scrollarmi di dosso ogni inutile aspettativa e pensare all'oggi, al presente e al futuro.

Ora sono integrato nel salento e mi sembra di non essermene mai allontanato...
Perciò mi viene tanta voglia...di SCAPPARE VIA SUBITO...
Ma dove, perchè, come farlo realmente? E' una sensazione pesante, ma nello stesso tempo mi piace sentire ogni giorno quella voglia di cambiare, anche di poco, di confrontarsi, di non arrendersi. Certo non vedo molte possibilità economiche qui da noi, ma forse in fondo il limite è proprio questo: pensare tutto in termini economici! Ogni azione viene monetizzata ed anche lo stesso scrivere di queste poche righe, sarebbe sicuramente censurato da un intelletto pragmatico che bada al sodo, anzi al soldo...
Un cambiamento culturale in me e attorno a me mi darebbe molta più soddisfazione e mi sto muovendo per capire le reali esigenza formative della nostra terra e come valorizzarne i suoi tesori. E' un'impresa titanica, senza inizio nè fine, ma l'idea di pensarla, di figurarla e coltivarla, mi piace, mi da speranza e voglia di vivere...

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