martedì 24 luglio 2007

Biblioteca privata


Fino a qualche anno fa nutrivo il sogno di crearmi una grande biblioteca, come se ne vedono nelle interviste televisive. Avete presenti quegli intellettuali che con nonchalance si fanno riprendere nel proprio studio circondati da migliaia di tomi?
La cosa stupefacente è che sembrano appartenere tutti alla stessa collana, avendo rilegatura pressoché identica. Varia solo lo spessore e l’altezza del volume.
Allora mi affascinava l’idea di poter scegliere ogni sera un libro diverso, accarezzarlo sul dorso, portarlo a letto e sfogliarne qualche pagina, prima di cadere addormentato nel sonno profondo.

I numerosi traslochi ed un mutato atteggiamento nei confronti della materia, e soprattutto della forza di gravità, mi hanno convinto a disfarmi dei libri già letti, regalandoli o rendendone possibile il riciclaggio. In pratica ho cominciato a buttarli nella cartaccia, atto che non avrei mai osato compiere sino ad anni recenti, per il quale Maura è capace di non parlarmi per un’intera giornata.

Beninteso, sono rimasto un amante del libro e, pur avendo abbandonato atteggiamenti feticisti, lo considero un compagno irrinunciabile del mio tempo libero. Nella borsa da ufficio ne ho sempre due, che leggo rispettivamente durante il viaggio in treno e nella pausa pranzo. Solitamente si tratta di un romanzo e di una guida per sviluppare capacità o acquisire conoscenze professionali che mi interessano.
Ad esempio in queste settimane mi seguono al lavoro “Spätzle al dente“ e “Business Plan”.
Il primo è l’autobiografia di un siciliano che a 10 anni si trasferisce in Germania e, dopo una lunga fase di difficile integrazione nella società sveva, decide di rimanervi, con grande stupore e rammarico dei genitori che ritornano a Messina. In quel paese freddo ed inospitale aveva in fondo trovato sia amici che la futura compagna ed aveva vissuto le proprie esperienze giovanili. La Sicilia meta dei suoi sogni non era più il luogo nel quale trascorreva le vacanze estive, bensì quello dei ricordi d’infanzia, sempre più lontani.
Il secondo libro è una guida compatta per redigere il business plan, nel quale si sviluppano ed organizzano gli aspetti più importanti della propria idea imprenditoriale. Il mio sogno nel cassetto è di lavorare in proprio e spero prima o poi di realizzarlo…

1 commento:

alby69 ha detto...

Andrea,
pensavo che magari potresti inserire i tuoi libri nello scaffale di anobii...
Io ho accettato la tua richiesta di iscrizione al gruppo 2cugini in anobii...
Credo che tu ora possa inserire dei libri e commentare lì...
Nel nostro blog dire qualcosa e poi rimandare il link al tuo commento più prolisso in anobii...
Cosa ne pensi?
In effetti sono dell'idea che dovremmo usare il blog come piattaforma per collegare altri servizi web 2.0 presenti sul web...
tipo picasaweb, youtube...ecc ecc

A presto...